...tutto iniziò 25 anni, 5 mesi e 8 giorni fa... pare che non ci furono pianti... un po' come se fossi già rassegnata a questo... gli occhi sempre attenti... alla ricerca del rosa...

venerdì 6 giugno 2008

SE LULLASSE LA CITTà

Fondamentalmente scrivo per l’unico assiduo frequentatore del mio blog: Paul!
Informo di importanti novità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Finalmente sono giunta ad una svolta, spero e credo in positivo: cambio lavoro, cambio città… cambio vita credo.
Per caso o grazie a un amico sono stata chiamata a fare un colloquio e l’ho passato… beh i colloqui sono il mio forte, al punto che vorrei farne una professione J
Ad ogni modo non era scontato venissi assunta, ma è andata bene!
Questo implica diverse rotture che però potrebbero rivelarsi dei miglioramenti: in fin dei conti io volevo con tutta me stessa spostarmi da Milano e questo succederà.
Comunque incredibile ma vero questo è il primo post in cui mi dichiaro felice!
Segniamo la data, l’ora… il luogo… segniamo tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Oggi is a Gina DAY!

martedì 29 aprile 2008

Eccole le cose non dette... e che mai lo saranno davvero...

Non so se le mie parole verranno accettate o se prese come ennesima esternazione di una maniaca ossessiva; ma a me scrivere piace, pertanto un tentativo seppur a vuoto non mi costa molto.
Mi sono messa in un certo qual modo in una posizione inferiore, mi sono messa in ridicolo dinnanzi ad una persona che neppure mi conosceva, tutto questo in quanto vittima della mia testa calda e di una situazione che mi ha fatto perdere per troppo tempo il senso della realtà.
Pur non sapendo nemmeno se le mie intenzioni verranno fraintese vorrei dire ugualmente alcune cose, da un lato sicuramente perchè sono estenuata da questo triangolo e sarebbe demenziale negarlo, ma dall'altro perchè non riesco più a tacere dinnanzi al trionfo della falsità e dell'ipocrisia a discapito di chi come me per paura, per dolore o per ottusità lo accetta in silenzio.
La mia corsa verso la verità mi fa scalpitare di fronte alla consapevolezza che ci sia chi vive nella totale incoscienza... conoscere una parte di verità non è altro che vivere in una bugia... l'omissione non è altro che l'eufemismo di una menzogna, convincersi di realtà apparenti è come farsi scudo di una campana di vetro...
Ci sono sapienti che nella scelta accurata delle parole sanno descrivere i medesimi fatti rendendoli totalmente opposti... "una persona" è un modo vago per evitare di definire il ruolo che questa svolge, amico, compagno, collega, amante... cambiare il nome alle cose ne modificano il valore una storia non è una relazione, qualche mese non è qualche anno, laura non è chiara...
E ancora dare ciò che solitamente viene indirizzato a chi svolge un compito preciso è come investirlo di tale compito... di tale ruolo, senza dirlo, senza mai rendersi colpevole per essersi esposto... e allora essere presente ogni giorno nella vita di qualcuno che significato dovrebbe avere? e mostrare gelosia verso chi è fisicamente a fianco di qualcuno, mentre in realtà si è fisicamente a fianco di qualcun altro?
Io non l'ho capito, non l'ho mai capito, non lo capivo, non lo capisco. E non riesco a vivere senza capire, quindi cerco motivazioni logiche secondo la mia mentalità creando menzogne io stessa, perchè la mia mentalità non è e non era quella di chi mi stava di fronte. Come si può sentirsi in colpa nel porre fine a una storia di qualche mese? Anche se con una buona ragazza? come può essere tanto doloroso? Come può la verità far male inutilmente? Accettavo ciò che mi era oscuro ma in fondo non riuscivo ad evitare di giustificare le cose secondo la mia logica, non riuscivo ad evitare di pensare che fosse solo una non volontà di assumersi le proprie responsabilità e una paura di rovinarsi la faccia...
E una partenza quanti significati può avere? Di sicuro è allontanamento e allora perchè non distacco, rottura, chiusura? Un attimo, un aggettivo e la realtà prende un'altra forma... Andare 5 mesi in Grecia che significato può celare?
Trasferirsi per avvicinarsi quali valori può avere se non la ricerca di un consolidamento? Perchè invece ha creato dolore? La gioia di un momento unico minata da una telefonata inaspettata, la vittoria dei mondiali non gioita in quanto condivisa con una terza persona... Sentire la propria persona, i propri sforzi, i propri gesti sminuiti da una ragazza che non voleva scomparire... essere tenuta nasosta e cercare di accettare versioni troppo inverosimili per poter essere credute, sapere che i conti non tornavano, ma aggiungere il sangue per ottenere la cifra tonda.
il perdurare di una tale situazione provoca sofferenza, come negarlo? Sentire la mancanza di rispetto e di apprezzamento alla fine rende insicuri, sospettosi, intolleranti a un mondo che ti esclude e si diviene aggressivi, inquisitori, colmi d'odio... e nonostante tutto si continua a credere in quel qualcosa di speciale... in quell'unicità di rapporto dove l'altro era stato capace di spogliarsi della maschera...
Il ritorno in un luogo fa pensare ad un passo indietro, torna lei e riprende il suo ruolo... Ma la paura non può far altro che distruggere tutto ciò che incontra, rende assillanti, insicuri, insistenti... la mancanza di conferme, l'avere di fronte qualcuno che mai è cristallino porta ad un unico pensiero... cose non dette...
E poi dover superare ostacoli da soli e lontani da chi vogliamo a fianco, non sentirsi supportati, ma solo puniti per i propri errori, aiutare quando avremmo noi bisogno d'aiuto, perchè prima di ogni cosa viene l'altro ed essere ripagati con bugie, farse, tradimenti... con l'obbligo di assistere ad una telefonata da parte di chi è tornata...
E poi abituarsi a vivere con qualcuno di inafferabile... e d'un tratto scoprire troppo di tutto quello che si era sempre saputo e temuto...
sforzarsi di accettare per un bene più grande ed essere puniti per avere avuto ragione a non credere a mesi di bugie... essere puniti mentre si era più vulnerabili, mentre si aveva bisogno di un segno di fiducia, di onestà, di amore e rispetto...
Il resto si sa, ciò che non si sa è che io sono sempre stata consapevole di essere insopportabile con questo atteggiamento ossessivo e che me ne dispiacevo, ma che purtroppo non riuscivo ad evitare perchè continuava a non darmi conferme o sicurezze. Sempre qualcosa da scoprire, sempre qualche bugia. Sapevo di essere cambiata, lo detestavo, ma era più forte di me, più amavo più non mi sentivo la cosa più importante.
Dopo un anno e mezzo ho scelto di lottare ancora e ancora e di dare un'altra possibilità, era stato convincente, si era finalmente aperto. Ma ovviamente non sono riuscita a passarci sopra del tutto e la fiducia era stata minata.
Queste parole non sono atte a farmi compatire, volevo dimostrare di essere pienamente consapevole dei miei errori, che so di averlo spinto a sbagliare, che se fin dall'inizio non mi fossi posta domande non avrei assunto questo atteggiamento insopportabile, ma ho bisogno di capire, non accetto mai le cose senza chiedermi il perchè, rifletto, ho un atteggiamento critico verso tutto e tutti.
Queste parole sono atte a smascherare chi vince sempre, queste sono le cose non dette. Passare per la persona che si vuol far credere di essere, dare agli altri ciò che questi si aspettano non è altro che mentir loro. Telefonare a qualcuno che risponde sempre non semplicemente per abitudine o per piacere, ma per ripicca nei confronti di altri e per sentirsi portato in palmo di mano e mai messo in discussione. Il chiamare un ignaro per sentirsi forti, migliori, liberi di fare ciò che si vuole nonostante te lo vogliano impedire... non è giusto, non è reale, non si è reali in questo schema, non è reale chi subisce la ripicca, chi ne diventa il mezzo tramite e chi la compie, non è onesto tornare da qualcuno solo in momenti di debolezza rischiando di dare nuove speranze e di far soffrire, ma chi vuole vincere, chi pensa solo a quello lo fa ugualmente. L'estremo bisogno di sentirsi forte, perchè forse non ci si è mai sentiti gratificati da chi valeva, impegnarsi a creare quel personaggio di colui che sa sempre cosa fare, che ne esce sempre, privo di debolezze, informato, intelligente, vincitore.
Una brava ragazza che non creava problemi... sminuire una storia che mette in crisi...
La verità non deve essere strumento per ferire, ma costituire una possibilità di scelta. Sapere con chi si ha a che fare e scegliere di averci comunque a che fare... ma scegliere... Conoscere pregi e difetti, ma conoscerli e sceglierli... Decidere di amare lo stesso, perchè oltre al lato oscuro c'è una persona che ci è entrata dentro.
Ma io ho sempre pagato per i miei errori e detesto veder trionfare chi non lo fa mai...
Sono sicura che ti cercherà ancora quando litigherà con me, lo fa sempre.
Tutti sbagliano.

ho scritto questo poema a fine Marzo, ma non riesco a mandarlo... perchè in fondo anch'io sono vigliacca e temo le conseguenze, temo di pagare un prezzo alto... mi chiedo se mai troverò il coraggio... vorrei lasciarmi tutto alle spalle, ma tu resti presente sempre, tu sei il suo parafulmine, il suo sfogo, il suo strumento per colpirmi... mi chiedo se lo merito... in fondo mi sarebbe bastata onestà fin da subito... che poi se ci fosse stata non saremmo qui, ma mi ha negato la scelta e lo ha fatto perchè lo sapeva... dice di aver fatto bene, ma in fondo forse è quello il motivo per cui questa storia è tanto travagliata...

lunedì 28 aprile 2008

...le cose non dette...

vi è mai capitato di aver scritto, pensato, detto qualcosa nella vostra testa, senza mai riuscire a pronunciare a voce alta neppure una singola sillaba?
a me succede spesso e questo è uno degli effetti della lotta continua tra le mie due sfere, a volte vince una, a volte l'altra... a volte finisce in parità ed io resto immobile!
il ponte è andato bene, ma c'è qualcosa che non mi convince... mi sono stufata del mio continuo pormi domande, però cambiare del tutto modus vivendi non è praticabile...
love will tear us apart again

mercoledì 23 aprile 2008

"un'altra giovinezza"

Giorni e giorni di silenzio... perchè a volte è meglio non dire, non riflettere sulla scelta delle parole, dei temi...


Ieri sera ho visto Youth without youth, in italiano "Un'altra giovinezza" e per una volta ho preferito il titolo tradotto... più ottimista. Di Francis Ford Coppola, con Tim Roth e Bruno Ganz (Il cielo sopra Berlino). Non ero affatto dell'umore giusto, continuavo a rimuginare, a desiderare che venisse notte, che mi cogliesse il sonno per abbandonare la mente al riposo... ma del resto quando in questa vita si è liberi di fare ed essere esattamente ciò che si vuole? Quindi ho seguito il film e dopo un inizio di riluttanza e ostilità mi sono lentamente appassionata... aiutata ampiamente dalla regia, dallo scorrere di fotografie evocative, immagini suggestive e tematiche curiose... Un anziano viene colpito da un fulmine e ringiovanisce, vive in una Romania degli anni 40, il Nazismo tedesco la fa da padrone e il miracolo capitato lo rende bersaglio di uno studioso nazista, che lo vuole studiare a tutti i costi... aiutato dal medico (Bruno Ganz), personaggio che ho fortemente aamato in quanto caldo, buono, fugge in Svizzera e rivive la sua gioventù da tempo passata... vive la sua seconda opportunità di portare a termine il progetto da studioso... ci arriva vicinissimo...


di certo a 70 anni impazzirei se mi venisse imposto di rivivere la mia vita pur potendola modificare... ma ora la vorrei tanto una nuova possibilità di modificare il corso degli eventi... forse neanche così sarei in grado di fare le scelt e migliori, come non lo sono stata e non lo sono ancora. La parte di me di cui più vado fiera e che più mi piace sta dormendo e non c'è modo per risvegliarla, non c'è posto per lei nella vita in cui mi sono costretta... sono dipendente da una persona che pur provandoci non sa farmi felice, perchè tutto ciò che si impegna a darmi non è ciò di cui io in fondo ho bisogno... la verità. Questo voglio. E non l'avrò mai. Rifiuto questa società, la quale mi prende pertanto a schiaffi, non mi piego di fronte a lei e lo faccio di fronte a lui... perchè ho così paura?

giovedì 6 marzo 2008

...a martedì l'ardua sentenza...






Il tempo ha retto, non ci speravo proprio... insomma già depressissima per aver sprecato il dono fattoci nel week end non credevo in cotanta clemenza ed invece...



ed invece piggerelline inconsistenti attorno alle 19, mentre i miei piedini già provavano sollievo liberandosi da quelle trappole!



Però non c'è niente da fare... l'umore non regge... e io testardissima voglio porvi rimedio, non me ne voglio stare ferma a sgridarmi per non avere sufficiente forza. Io credo di non essere in grado di aiutarmi da sola e allora mi appello a chi più di me dovrebbe esserne capace. Che male c'è??? marco che male c'è???



Non è normale o giusto ciò che mi sta accadendo e io voglio fare qualcosa perbacco! Tanto il tempo a me fa una pippa ☻ questo è assodato e il "non pensarci piccolina" me ne fa due ♠...



Martedì l'ardua sentenza... chi vivrà vedrà!




P:S. A Paul, unico mio lettore, vorrei dire che proprio non ce la faccio a essere positiva come te... sono esteriormente solarissima, tutti percepiscono questo da me... ma nel profondo sono proprio una p.j. extremely dark... tu, che per quanto ho intuito sei molto più ottimista credi che possa lavorare anche su questo?!

martedì 26 febbraio 2008

per Paul

Questo post è per paul, per ringraziarlo di fornirmi sempre un buon motivo per scrivere...
Cose da dire ne ho spessissimo, quasi sempre, ma orecchie alle quali indirizzarle ne ho poche e a volte necessito della soddisfazione data dall'essere ascoltati, dalla consapevolezza di non essere l'unica a sapere ciò che mi passa per la testa e di non vivere mentalmente da sola.
Ho un fidanzato e una madre ed una sorella sempre pronte ad ascoltare, ma non ho quasi mai l'impressione di essere capita.
Paul viene e va da questo blog, mi dedica due parole, mi conferma il suo passaggio, mi dà importanza. Grazie! Non sono una persona triste o infelice, ma ho i miei momenti e le mie complessità, i miei problemi, i miei sassolini nella scarpa - e lui che scala di quelli se ne intende ;p- e ho bisogno di dirlo e di sentirmi dire: "mi dispiace", senza giudizi o consigli, che non vado cercando quasi mai.
Grazie!

giovedì 21 febbraio 2008

...uno di Quei miei periodi...



Ho la mente troppo affollata per scrivere, ho troppe cose da dire per riuscire a farlo in modo organico... ma ci provo.


Sono in uno di QUEI miei periodo, che alcuni ritengono comuni a tutti e altri definisco patologie… io li chiamo “i miei periodi”. Potrebbe anche avere ragione chi sostiene che la colpa sia del mio atteggiamento sbagliato e che è sufficiente reagire in maniera positiva, esattamente come fa lui, i l quale vive “esattamente” le stesse cose, ma è in grado e possiede la volontà di combatterle diversamente. La mia spontaneità mi porta ad asserire: “buon per te, sei migliori di me”, senza sapere se è davvero ciò che penso o se, come al solito, sia una scappatoia per scrollarmi di dosso ogni responsabilità e nascondermi dietro alla solita attenuante fornitami dalla mia terribile natura… Un dato di fatto è che mi pento di aver condiviso anche questo con la persona sbagliata, ma errando imparerò sempre di più e a volte mi reputo in diritto di ricevere una laurea ad honorem per tutta la mia esperienza acquisita “sul campo”.
Da un paio di giorni però l’umore regge sufficientemente, al punto di consentirmi di pensare razionalmente al mio futuro: grande buco nero. Ad alta voce ripeto di essermi in un certo qual modo felicemente rassegnata, di aver accettato il buono e il cattivo di ciò che mi è stato offerto e di aver magicamente imparato a goder dei pregi, non lasciandomi avvelenare dai difetti… le cadute devono essere di certo dovute allo stress milanese e a null’altro… vivendo però in simbiosi con il pc e la rete sono solita vagarvi all’interno, conducendo una vita virtuale, dove mi ritrovo a cercare offerte di master e percorsi tramite i quali la mia vita possa essere modificata. In parte ci credo, in parte temo di farlo. Sospesa a metà dell’essere e del volere mi sforzo di mantenere l’equilibrio, pendendo a volte come la famosa torre pisana un po’ a destra e un po’ a sinistra, senza mai staccare entrambi i piedi dal suolo. Ci vorrebbe una spinta per evitare ai miei muscoli di lavorare costantemente per contrapporsi a un moto, ma la paura e l’insicurezza regnano sovrane e impongono la propria volontà.
Mi fa male riflettere: mi obbliga a vedere. Così sviluppo altri sensi, imparo a vivere ad occhi chiusi, utilizzo il tatto, l’olfatto, il gusto e l’istinto. La realtà non mi piace e non la voglio più conoscere. Per molto tempo ho lottato contro i mulini a vento per raggiungere la verità e poi vi ci sono affondata, senza annegarvi per miracolo: ho chiuso gli occhi e ho cominciato a sguazzare. Purtroppo però l’abitudine gioca brutti tiri e sporadicamente apro gli occhi, intimorita, curiosa, ma con il terrore di vedere. Così lancio sguardi fugaci e li richiudo subito. Una sensazione di calore pervade il mio corpo: con gli occhi serrati mi sento molto meglio, mi sento al sicuro… ma se stessi per muovere un passo in un fosso potrei anche cadere o il tatto, l’olfatto, il gusto e l’istinto basterebbero ad impedirmelo?


Sono stata tradita e vorrei tanto credere alle motivazioni datemi, alle rassicurazioni fattemi, ai sentimenti dichiaratimi… il mio istinto e il mio cuore lo fanno: loro o la mia paura di annegare in quella realtà purtroppo scoperta e purtroppo reale?! La mia mente è incostante, un po’ accetta un po’ rifiuta. Gli occhi chiusi mantengono la stasi emozionale e cognitiva. Non voglio più vedere cose che non mi piacciono, non voglio più vedere cose che mettono a rischio la mia serenità. Non voglio più chiedermi per quali ragioni ho agito in modo tale da ricevere tanto. Le motivazioni sarebbero solo giustificazioni prive di utilità pratica ed in fondo il fatto che esistano rendono il pasto ancora più indigesto. Non riesco ancora a scrivere, pensare, parlare senza provare nausea e vertigine… eppure tempo un po’ ne è passato… il 20 maggio… il 17 luglio… perché non dimentico?

giovedì 14 febbraio 2008

St. Valentine

Secondo S.Valentino con papis e la situazione è diametralmente opposta a quella dello scorso anno. Il lavoro, la casa, la consapevolezza... l'umore.
Il 14 Febbraio 2007 cadde di mercoledì, ho rimosso tutto, tranne il pacco di cioccolatini e i sentimenti che ho sempre provato... ricordo il rosso della stanza, il desiderio che nonostante tutto almeno noi due resistessimo...
Il 14 Febbraio 2008 cade di giovedì, a colazione lo guardo negli occhi assonnati e gli faccio gli auguri, un bacino prima di scendere dall'auto e parte la musica, in ufficio riprendono le mie ricerche su voli e alloggi per le vacanze, immagini di spiagge, sole, mare... poi mi arriva una sua mail... proposta per cena easy going al messicano: la vita oggi mi sorride, mi sento radiosa, come il blu del vestito che indosso, che mi piace e quindi mi fa felice!
Ormai non va più di moda festeggiare il 14 febbraio, la cosa buffa è che le persone più consumiste la snobbano definendola una "festa commerciale"... molto più cool e alternativo affermare che non si ha bisogno di feste per ricordarsi quanto si ama la propria compagna, il proprio compagno... se lo si ama!
Io non ho necessità alcuna di promemoria per farmi sovvenire cosa provo per lui, non c'è attimo in cui non lo percepisca, ma sfrutto questa data per farmi coccolare da un ometto un po' stitico in effusioni... e sfrutto questa data per essere giustificata per essere un po' troppo melensa!
Spero di non uscire tardi dall'ufficio :(

lunedì 11 febbraio 2008

...fine dell'attesa...

...il labbro ha resistito alla tensione ed ormai non corre alcun rischio... i passi sono stati mossi su un terzo sentiero a dir il vero, a metà tra i due che credevo fossero le uniche opzioni. Quindi una parte negativa la si trova, ma è meno drammatica di quanto temuto... quella positiva è minima ma è.
La rabbia si deposita sul fondo, spero di non pagarne dazio nel tempo, spero che venga prima o poi spazzata ia da una folata di vento...
oggi ho sonno, non riesco ad esprimermi oltre... tiro un sospiro di sollievo e ringrazio Paul per il sostegno!

mercoledì 6 febbraio 2008

...like a rolling stone...


The world is a vampire -per un po' subirò le ripercussioni del concerto ;p- e io mi faccio spesso succhiare il sangue senza porre troppa resistenza! E così ieri vengo informata di un cambiamento lavorativo e mi ritrovo spossata, scossa, disorientata... dinnanzi a me si materializzano due direzioni opposte: una con esiti positivissimi, in salita certo ma con prospettive di crescita -alle quali quasi avevo rinunciato- l'altra ai limiti del catastrofale, con una perdita importante e un acquisto sgradito... non ho idea su quale via verranno mossi i passi, ma il mio corpo, la mia mente, la Elena, si preparano al peggio ed io non riesco ad impedirlo e ad essere sincera neppure ci provo, mi lascio cullare dal mio modo di essere fin troppo radicato in me. Non mi sforzo neppure di essere positiva, in fondo se la svolta si rivelasse positiva, ne godrò non appena avrò eliminato le bende con cui mi sono fasciata la testa... in caso contrario le stringerò e loro attutiranno il colpo...
Molti parlano di Karma, altri di atteggiamento positivo portatore di positività, ma io non riesco a crederci fino in fondo e purtroppo cado in uno stato emotivo statico e controproducente... divento scostante, una compagnia molto poco piacevole, divento difficile da sostenere e incomincio a volteggiare.

Peccato.

Peccato perchè potrebbe essere il preludio di un'ascesa, in tutti i sensi: lavorativa, personale, emotiva, un'acquisizione di maggior autostima, sicurezza e consapevolezza dei miei mezzi. Peccato: perchè io la vivo come l'inizio di un nuovo tunnel in cui non voglio neppur metter piede, non mi preoccupo di uscirne, ma di non entrarvi neppure: non ho più voglia di saltare ostacoli, non sono portata per l'atletica e non mi va di cimentarmivi, almeno non adesso...
Da un lato non sono fatta per la stasi e la tranquillità immobile, ma in piccola parte la necessito per mantenere un equilibrio, che fatico ad avere, che ho sempre faticato ad avere e dal quale non posso prescindere :(
Però è davvero presto, potrebbe risolversi tutto in una bolla di sapone, vanificando il senso di questo post.

Attendo mordendomi le labbra, in silenzio.

lunedì 4 febbraio 2008

I'm your lover, I'm your Zero - SmashingPumpkins

... che poi Zero non l'hanno neanche fatta così come Disarm, was doch Schade ist!
Però che concerto!!!
Che poi devo vergognosamente ammettere che in partenza la pigrizia stava prendendo il sopravvento sulle mie stanche membra, che la pizza aveva dato la mazzata finale al mio stato di morte apparente e che l'occhietto verde era infinitamente lucido... Fortunatamente i biglietti erano già nostri, bisognava solo ritirarli e un movente di questo calibro aiuta eccome, aggiungiamoci l'ausilio di santa grazia iboprufene ed eccomi in gran forma di nero vestita, giubbino alla Micheal, comodo stivale vintage, borsetta a tracolla e 20 anni nel cuore... -ringrazio per questo la mia dolce Lullo che, con la sua presenza, abbassava la media di anzianità-
Comunque si sale in macchina e si ascolta Zeitgeist -come fanno i GGiòvani- si arriva al forum e ci si immette in un fiume di auto! Fuori dai finestrini ggiòvani che affrettano il passo dopo aver posteggiato, ci chiediamo se mai riusciremo anche noi a "depositare" il nostro PKW! Ebbene il culo della mia dolce metà non si smentisce neppure questa volta: un posteggiatore ci guarda e ci fa segno, molliamo l'auto in un nanosecondo senza far manovre... forse l'ho amato da subito per queste doti il mio pini!
Ok: ora dobbiamo ritirare i biglietti: uno sportello vuoto! che figata pensiamo -anche noi talvolta usiamo termini molto ggiòvani!- e invece... era ticketweb... noi abbiamo acquistato su ticketone -errore che non ripeteremo!- pertanto dobbiamo spararci una super coda, ma alla fine i biglietti ventrano in nostro possesso... e ora si entra!
Immancabile gag con il tipo all'ingresso, mi vede e pensa "eccola" e mi dice "E se ti dicessi che i vostri biglietti sono falsi?!" io assumo una di quelle mie espressioni, la cui entità solo vedendola può venir compresa a fondo! "eh no ma li abbiamo appena presi!!!" "Dove?" "Ticketone", questo ride e io, da repertorio, rilascio i muscoli mandibolari! 26 anni spesi male!!! Anche se tutto è dovuto al mio Io filantropo: regalo sempre e comunque attimi di gioia a chiunque!
Gara su per le scale e vince per forza Marco date le mie corte leve , ma finalmente ci siamo...
oltrepassiamo la porta antipanico di ferro blu... in cima alla gradinata, è buio, si sente l'inconfondibile chitarra: giusto in tempo!!!
Ci affrettiamo a trovare i posti! Seduti: INIZIAAAAAAAAA!


Lui è un gigante! Lunga gonna in lamine argentate su cui riflettono luci rosse, verdi ,gialle, fuxia, viola... T-shirt aderente su corpo asciuttissimo, anfibi stralucidi e stragrandi ai piedi e presenza DOMINANTE...
Suona e il busto si piega in avanti, a ogni accento uno scatto, a ogni scatto un brivido. E la voce!!! Oltre due ore di concerto e lei è sempre calda, malinconica, alta, graffiante sempre diretta al mio stomaco che si contrae ad ogni pezzo! Quasi subito poi intona Tonight Tonight ed è il delirio! io neanche ci potevo credere, mi vengono le lacrime agli occhi, perchè stringo le mani della Lullo, stringo quella del mio Pini e sto condividendo con lui anche questo! Guardo Corgan, un uomo su un palco e penso che sono anni che la sua voce fa parte della mia vita, che ci sono diversi momenti divisi con lui e ora è lì a pochi metri da me, non capisco che cosa stia succedendo, ma mi piace...
Lui ci prende in giro, vuole applausi e ci fa il verso subito prima di "attaccare" le corde metalliche! Si perde in un assolo ai limiti del metal...
E poi cambia chitarra e poi le luci si abbassano c'è solo lui che intona Perfect accompagnandosi con l'acustica e lo invidio e lo ringrazio al tempo stesso... lui come mille altri musicisti, perchè senza musica, senza certa musica tanti momenti, tanti ricordi non sarebbero gli stessi!







Che presenza, che gruppo, che batterista e che artista lui, Corgan, il concerto finisce, tutti escono, ma lui no, lui ci guarda, si fa ringraziare e ci ringrazia, ma che soddisfazione potrà mai aver provato?

giovedì 31 gennaio 2008

...è così che l'ho messo nel culo all'herpes...




Ieri m'imbatto per caso in un blog che poteva essere il mio 10, 8, 6 anni fa... guardo le foto, una più bella dell'altra, apprezzo la cura nella scelta del layout, "sbavo" dinnanzi ad Adry in bikini, le invidio la forma, le invidio il bikini da 300$ come minimo... poi leggo l'ultimo post e rabbrividisco: faccio un tuffo all'indietro e mi rivedo chiusa in camera, sul letto, arrabbiata, svogliata, sento freddo, rivedo le foto appese, rivivo i pensieri che popolano la testa, i propositi di ricominciare da domani... sospiro perchè da quella stanza ne sono uscita tempo fa e perchè in fondo ne avevo rimosso il ricordo.


Leggo i commenti al post e rapidamente mi rendo conto che sono in tante a condividere lo stesso malessere. Inevitabile chiedersi il perchè, inevitabile ricredersi sull'effetto devastante dei modelli proposti. Ero la prima a definirmi "immune", a sostenere di desiderare un certo aspetto in quanto corrispondente ad un MIO gusto personale, ma ora, ma ieri, di punto in bianco apro gli occhi anche su questo, scendo dal mio piedistallo e ammetto di essere vittima anch'io del bombardamento, del marketing, della società che sceglie con e per noi ciò che è giusto e sbagliato, ciò che è bello e brutto, ciò che vale e che non vale...


Ho 26 anni, non ho ancora imparato a volermi bene davvero, a volte mi strizzo l'occhio, a volte mi sputo nell'altro, ma mi sforzo continuamente di pensare con la mia testa. Se mi avvicino al baratro, ci intingo solo un piede, difficilmente ci sprofondo come un tempo... La conoscenza è capace di togliere moltissimo e spesso la maledico, ma in molti casi è ciò che mi regge in piedi, ciò che m'impedisce di cadere, i ricordi di cose già vissute, la consapevolezza di certi meccanismi rendono capaci di sentirne l'odore e di agire d'anticipo, aiutano a mantenere un distacco, a osservare le cose a debita distanza.


Certo, non impediscono di soffrire, di disperare, di sentire male, ma non sono più schiava di espedienti atti a spostare l'attenzione dal vero problema su un altro... errore in cui ricadono le ragazze da cui ho preso spunto per riflettere: si sposta l'attenzione su un qualcosa che coinvolge solo sè stessi, dove si diventa l'unico arbitro, l'unico e solo protagonista, dove la riuscita dipende solo da sè stessi, dove il merito è solo proprio così come lo è la colpa, che tanto si ha il bisogno di darsi... per non essere felici, per non amarci, per non riuscire a vivere la vita accetandola così com'è...


Ho commentato quel post, forse l'ho fatto più per me, al fine di non dimenticare, al fine di ricordare ciò che di buono ho dato a me stessa... il fiuto, che mi fa agire d'anticipo... che mi consente di riconoscere quel pizzicore del labbro e metterlo nel culo all'herpès prima che mi deturpi le labbra ☺

venerdì 25 gennaio 2008

Marlene Kuntz - Bellezza

BELLEZZA


Noi sereni e semplici o cupi ed acidi,

noi puri e candidi o un po' colpevoli per voglie che ardono:

noi cerchiamo la bellezza ovunque.

E noi compresi e amabili o offesi e succubi di demoni e lupi,

noi forti ed abili o spenti all'angolo:

Noi cerchiamo la bellezza ovunque.

E passiamo spesso il tempo così,

senza utilità (quella che piace a voi)

senza utilità (perché non serve a noi)

giovedì 24 gennaio 2008

Tentazioni!


Impulso, desiderio di fare qualcosa, specialmente di inopportuno e sconsigliabile; stimolo a compiere azioni o comportamenti moralmente riprovevoli; nella religione cattolica, azione di chi induce al peccato... pertanto il termine ha una connotazione negativa.

Difatto nella mentalità comune bisogna resistere alle tentazioni... ed è quello che ho fatto... ora mi chiedo: ho una forte moralità? Ho temuto di compiere un atto RIPROVEVOLE?

No.

Non ho ceduto per paura, sì. Ma non di sporcare la mia moralità. non ho ceduto per paura delle conseguenze che avrei pagato, prima o poi. Per paura di deludere, di ferirmi, di ricadere negli stessi errori... non è la moralità a tirare i fili, ma l'interesse... la tortina l'ho mangiata, ho ceduto alla tentazione senza opporre resistenza... sono quindi amorale? Non direi, eppure anche quella è una tentazione, nella religione anche la gola è un peccato ed io sono la stessa identica persona che nell'altro caso non si è piegata ad un impulso... E non mi sono sentita giusta nel gustare un grassissimo dolcetto, non mi sono sentita nient'altro che una malefica golosa! Noncurante per oggi della sua linea, la paura d'ingrassare stavolta non era forte a tal punto da fermarmi e ho proseguito...

Si agisce per interesse, non lo si fa per paura, la morale oramai viene poco presa in considerazione e spesso coloro che persistono nel farlo restano indietro.

mercoledì 23 gennaio 2008

Amici - Giulia Piana


La mia vita ormai è regolarissima e nella mia routine rientra l'appuntamento fisso con Skyvivo alle 7 di ogni sera... ebbene sì: mi piace Amici. Il perchè e il per come non credo sia sindacabile o d'interesse, nel momento in cui non ritengo di dover sempre giustificare il gusto e le inclinazioni individuali. Ad ogni modo direi che questo programma fa parte della mia giornata e pertanto, inevitabilmente, da animale emotivo mi sono decisamente appassionata alle vicende, ma molto poco ai personaggi, questo sino all'arrivo dell'ultimissima allieva ammessa: Giulia Piana. 18 anni, sarda, ballerina. Mi ha conquistata. forse perchè nonostante le rughe sono ancora una 16enne sognatrice o magari perchè ha risvegliato una passione sopita, quella del ballo. Non è l'unica esponente di tale disciplina nella storia di Amici, ma di certo è quella in cui mi rispecchio di più. Ha un modo di ballare che è puro istinto, pura passione, pura gioia di farlo: è eccezionale. Poi sì è bassetta, ha le gambe tanto muscolose per essere una ballerina, non ha quel culetto che rientra nell'immaginario collettivo che si ha riguardo al fondoschiena di una danzatrice e non è sinuosa... ma riesce a risultare bella. Se ci avessi provato, a ballare intendo, credo sarei stata molto simile a lei e non solo per il fondoschiena UNcanonico!

dine in cucine

dine in cucine
*dine cucina patadine*

psychedelic Dine

psychedelic Dine
quando chi ti fotografa è un mago incompreso...senza capire neppure come riesce a ricreare effetti psichedelici involontari!

papi*mami

papi*mami
*mami papi in croazia...prima vacanza estiva zusammen*

stanca lini

stanca lini
*ci sono luoghi fatti per camminare e luoghi no...assolutamente noooo...ci sono momenti per essere felici e momenti...dove proprio non si puooooò anche se si vuooooool....line è scazzatine*