Ieri m'imbatto per caso in un blog che poteva essere il mio 10, 8, 6 anni fa... guardo le foto, una più bella dell'altra, apprezzo la cura nella scelta del layout, "sbavo" dinnanzi ad Adry in bikini, le invidio la forma, le invidio il bikini da 300$ come minimo... poi leggo l'ultimo post e rabbrividisco: faccio un tuffo all'indietro e mi rivedo chiusa in camera, sul letto, arrabbiata, svogliata, sento freddo, rivedo le foto appese, rivivo i pensieri che popolano la testa, i propositi di ricominciare da domani... sospiro perchè da quella stanza ne sono uscita tempo fa e perchè in fondo ne avevo rimosso il ricordo.
Leggo i commenti al post e rapidamente mi rendo conto che sono in tante a condividere lo stesso malessere. Inevitabile chiedersi il perchè, inevitabile ricredersi sull'effetto devastante dei modelli proposti. Ero la prima a definirmi "immune", a sostenere di desiderare un certo aspetto in quanto corrispondente ad un MIO gusto personale, ma ora, ma ieri, di punto in bianco apro gli occhi anche su questo, scendo dal mio piedistallo e ammetto di essere vittima anch'io del bombardamento, del marketing, della società che sceglie con e per noi ciò che è giusto e sbagliato, ciò che è bello e brutto, ciò che vale e che non vale...
Ho 26 anni, non ho ancora imparato a volermi bene davvero, a volte mi strizzo l'occhio, a volte mi sputo nell'altro, ma mi sforzo continuamente di pensare con la mia testa. Se mi avvicino al baratro, ci intingo solo un piede, difficilmente ci sprofondo come un tempo... La conoscenza è capace di togliere moltissimo e spesso la maledico, ma in molti casi è ciò che mi regge in piedi, ciò che m'impedisce di cadere, i ricordi di cose già vissute, la consapevolezza di certi meccanismi rendono capaci di sentirne l'odore e di agire d'anticipo, aiutano a mantenere un distacco, a osservare le cose a debita distanza.
Certo, non impediscono di soffrire, di disperare, di sentire male, ma non sono più schiava di espedienti atti a spostare l'attenzione dal vero problema su un altro... errore in cui ricadono le ragazze da cui ho preso spunto per riflettere: si sposta l'attenzione su un qualcosa che coinvolge solo sè stessi, dove si diventa l'unico arbitro, l'unico e solo protagonista, dove la riuscita dipende solo da sè stessi, dove il merito è solo proprio così come lo è la colpa, che tanto si ha il bisogno di darsi... per non essere felici, per non amarci, per non riuscire a vivere la vita accetandola così com'è...
Ho commentato quel post, forse l'ho fatto più per me, al fine di non dimenticare, al fine di ricordare ciò che di buono ho dato a me stessa... il fiuto, che mi fa agire d'anticipo... che mi consente di riconoscere quel pizzicore del labbro e metterlo nel culo all'herpès prima che mi deturpi le labbra ☺