...tutto iniziò 25 anni, 5 mesi e 8 giorni fa... pare che non ci furono pianti... un po' come se fossi già rassegnata a questo... gli occhi sempre attenti... alla ricerca del rosa...

martedì 29 aprile 2008

Eccole le cose non dette... e che mai lo saranno davvero...

Non so se le mie parole verranno accettate o se prese come ennesima esternazione di una maniaca ossessiva; ma a me scrivere piace, pertanto un tentativo seppur a vuoto non mi costa molto.
Mi sono messa in un certo qual modo in una posizione inferiore, mi sono messa in ridicolo dinnanzi ad una persona che neppure mi conosceva, tutto questo in quanto vittima della mia testa calda e di una situazione che mi ha fatto perdere per troppo tempo il senso della realtà.
Pur non sapendo nemmeno se le mie intenzioni verranno fraintese vorrei dire ugualmente alcune cose, da un lato sicuramente perchè sono estenuata da questo triangolo e sarebbe demenziale negarlo, ma dall'altro perchè non riesco più a tacere dinnanzi al trionfo della falsità e dell'ipocrisia a discapito di chi come me per paura, per dolore o per ottusità lo accetta in silenzio.
La mia corsa verso la verità mi fa scalpitare di fronte alla consapevolezza che ci sia chi vive nella totale incoscienza... conoscere una parte di verità non è altro che vivere in una bugia... l'omissione non è altro che l'eufemismo di una menzogna, convincersi di realtà apparenti è come farsi scudo di una campana di vetro...
Ci sono sapienti che nella scelta accurata delle parole sanno descrivere i medesimi fatti rendendoli totalmente opposti... "una persona" è un modo vago per evitare di definire il ruolo che questa svolge, amico, compagno, collega, amante... cambiare il nome alle cose ne modificano il valore una storia non è una relazione, qualche mese non è qualche anno, laura non è chiara...
E ancora dare ciò che solitamente viene indirizzato a chi svolge un compito preciso è come investirlo di tale compito... di tale ruolo, senza dirlo, senza mai rendersi colpevole per essersi esposto... e allora essere presente ogni giorno nella vita di qualcuno che significato dovrebbe avere? e mostrare gelosia verso chi è fisicamente a fianco di qualcuno, mentre in realtà si è fisicamente a fianco di qualcun altro?
Io non l'ho capito, non l'ho mai capito, non lo capivo, non lo capisco. E non riesco a vivere senza capire, quindi cerco motivazioni logiche secondo la mia mentalità creando menzogne io stessa, perchè la mia mentalità non è e non era quella di chi mi stava di fronte. Come si può sentirsi in colpa nel porre fine a una storia di qualche mese? Anche se con una buona ragazza? come può essere tanto doloroso? Come può la verità far male inutilmente? Accettavo ciò che mi era oscuro ma in fondo non riuscivo ad evitare di giustificare le cose secondo la mia logica, non riuscivo ad evitare di pensare che fosse solo una non volontà di assumersi le proprie responsabilità e una paura di rovinarsi la faccia...
E una partenza quanti significati può avere? Di sicuro è allontanamento e allora perchè non distacco, rottura, chiusura? Un attimo, un aggettivo e la realtà prende un'altra forma... Andare 5 mesi in Grecia che significato può celare?
Trasferirsi per avvicinarsi quali valori può avere se non la ricerca di un consolidamento? Perchè invece ha creato dolore? La gioia di un momento unico minata da una telefonata inaspettata, la vittoria dei mondiali non gioita in quanto condivisa con una terza persona... Sentire la propria persona, i propri sforzi, i propri gesti sminuiti da una ragazza che non voleva scomparire... essere tenuta nasosta e cercare di accettare versioni troppo inverosimili per poter essere credute, sapere che i conti non tornavano, ma aggiungere il sangue per ottenere la cifra tonda.
il perdurare di una tale situazione provoca sofferenza, come negarlo? Sentire la mancanza di rispetto e di apprezzamento alla fine rende insicuri, sospettosi, intolleranti a un mondo che ti esclude e si diviene aggressivi, inquisitori, colmi d'odio... e nonostante tutto si continua a credere in quel qualcosa di speciale... in quell'unicità di rapporto dove l'altro era stato capace di spogliarsi della maschera...
Il ritorno in un luogo fa pensare ad un passo indietro, torna lei e riprende il suo ruolo... Ma la paura non può far altro che distruggere tutto ciò che incontra, rende assillanti, insicuri, insistenti... la mancanza di conferme, l'avere di fronte qualcuno che mai è cristallino porta ad un unico pensiero... cose non dette...
E poi dover superare ostacoli da soli e lontani da chi vogliamo a fianco, non sentirsi supportati, ma solo puniti per i propri errori, aiutare quando avremmo noi bisogno d'aiuto, perchè prima di ogni cosa viene l'altro ed essere ripagati con bugie, farse, tradimenti... con l'obbligo di assistere ad una telefonata da parte di chi è tornata...
E poi abituarsi a vivere con qualcuno di inafferabile... e d'un tratto scoprire troppo di tutto quello che si era sempre saputo e temuto...
sforzarsi di accettare per un bene più grande ed essere puniti per avere avuto ragione a non credere a mesi di bugie... essere puniti mentre si era più vulnerabili, mentre si aveva bisogno di un segno di fiducia, di onestà, di amore e rispetto...
Il resto si sa, ciò che non si sa è che io sono sempre stata consapevole di essere insopportabile con questo atteggiamento ossessivo e che me ne dispiacevo, ma che purtroppo non riuscivo ad evitare perchè continuava a non darmi conferme o sicurezze. Sempre qualcosa da scoprire, sempre qualche bugia. Sapevo di essere cambiata, lo detestavo, ma era più forte di me, più amavo più non mi sentivo la cosa più importante.
Dopo un anno e mezzo ho scelto di lottare ancora e ancora e di dare un'altra possibilità, era stato convincente, si era finalmente aperto. Ma ovviamente non sono riuscita a passarci sopra del tutto e la fiducia era stata minata.
Queste parole non sono atte a farmi compatire, volevo dimostrare di essere pienamente consapevole dei miei errori, che so di averlo spinto a sbagliare, che se fin dall'inizio non mi fossi posta domande non avrei assunto questo atteggiamento insopportabile, ma ho bisogno di capire, non accetto mai le cose senza chiedermi il perchè, rifletto, ho un atteggiamento critico verso tutto e tutti.
Queste parole sono atte a smascherare chi vince sempre, queste sono le cose non dette. Passare per la persona che si vuol far credere di essere, dare agli altri ciò che questi si aspettano non è altro che mentir loro. Telefonare a qualcuno che risponde sempre non semplicemente per abitudine o per piacere, ma per ripicca nei confronti di altri e per sentirsi portato in palmo di mano e mai messo in discussione. Il chiamare un ignaro per sentirsi forti, migliori, liberi di fare ciò che si vuole nonostante te lo vogliano impedire... non è giusto, non è reale, non si è reali in questo schema, non è reale chi subisce la ripicca, chi ne diventa il mezzo tramite e chi la compie, non è onesto tornare da qualcuno solo in momenti di debolezza rischiando di dare nuove speranze e di far soffrire, ma chi vuole vincere, chi pensa solo a quello lo fa ugualmente. L'estremo bisogno di sentirsi forte, perchè forse non ci si è mai sentiti gratificati da chi valeva, impegnarsi a creare quel personaggio di colui che sa sempre cosa fare, che ne esce sempre, privo di debolezze, informato, intelligente, vincitore.
Una brava ragazza che non creava problemi... sminuire una storia che mette in crisi...
La verità non deve essere strumento per ferire, ma costituire una possibilità di scelta. Sapere con chi si ha a che fare e scegliere di averci comunque a che fare... ma scegliere... Conoscere pregi e difetti, ma conoscerli e sceglierli... Decidere di amare lo stesso, perchè oltre al lato oscuro c'è una persona che ci è entrata dentro.
Ma io ho sempre pagato per i miei errori e detesto veder trionfare chi non lo fa mai...
Sono sicura che ti cercherà ancora quando litigherà con me, lo fa sempre.
Tutti sbagliano.

ho scritto questo poema a fine Marzo, ma non riesco a mandarlo... perchè in fondo anch'io sono vigliacca e temo le conseguenze, temo di pagare un prezzo alto... mi chiedo se mai troverò il coraggio... vorrei lasciarmi tutto alle spalle, ma tu resti presente sempre, tu sei il suo parafulmine, il suo sfogo, il suo strumento per colpirmi... mi chiedo se lo merito... in fondo mi sarebbe bastata onestà fin da subito... che poi se ci fosse stata non saremmo qui, ma mi ha negato la scelta e lo ha fatto perchè lo sapeva... dice di aver fatto bene, ma in fondo forse è quello il motivo per cui questa storia è tanto travagliata...

3 commenti:

Paul ha detto...

Sai, non sono sicuro di aver capito benissimo. O se ho capito, non sono sicuro delle motivazioni che ti spingono a tenere in piedi questa storia. Ma del resto, probabilmente non ho capito.
L'unica cosa che posso dire con certezza è che il più delle volte le difficoltà sono solo nella nostra testa.

Nandolina ha detto...

forse è vero...forse le difficoltà sono solo nelle nostre teste... ti ho risposto sul tuo blog!

Paul ha detto...

Una situazione maledettamente complicata.

dine in cucine

dine in cucine
*dine cucina patadine*

psychedelic Dine

psychedelic Dine
quando chi ti fotografa è un mago incompreso...senza capire neppure come riesce a ricreare effetti psichedelici involontari!

papi*mami

papi*mami
*mami papi in croazia...prima vacanza estiva zusammen*

stanca lini

stanca lini
*ci sono luoghi fatti per camminare e luoghi no...assolutamente noooo...ci sono momenti per essere felici e momenti...dove proprio non si puooooò anche se si vuooooool....line è scazzatine*